Giuseppe Zoccai

1839

Professione orefice si legge nel passaporto di Giuseppe Zoccai, garibaldino che contribuì all’unità d’Italia. Una vocazione che ha trasmesso ai figli e ai figli dei suoi figli. Per la famiglia Zoccai l’arte orafa sembra essere un talento che si trasmette col dna, quasi ci fosse un legame inscindibile fra la sua storia e l’affascinante mondo della gioielleria. Stando ai pochi documenti ritrovati, sembra che la famiglia Zoccai abbia origini veneziane. Nel Settecento gestiva un laboratorio orafo in una calle. Uno dei figli, Domenico, si trasferì a Bassano, dove continuò l’attività del padre. Domenico ebbe sette figli, fra cui Giuseppe, il Garibaldino, che dopo il congedo, nel 1860, si stabilì a Thiene dove, tanto per non tradire la tradizione di famiglia, sposò la figlia di un orafo.

Gino Zoccai

1910

Anche i figli di Giuseppe seguirono le orme del padre. Tarquinio aprì un negozio a Vicenza, sotto la basilica palladiana, Silvio e Cecilia continuarono a gestire il negozio del padre, mentre Gino preferì avviare un proprio negozio, in corso Garibaldi a Thiene, a poche decine di metri da quello del fratello, con annesso un piccolo laboratorio. Anche due dei cinque figli di Gino hanno seguito l’attività di famiglia: Lelio ampliando il negozio di Thiene e Giuseppe avviando due nuove attività a Sanremo.

Lelio Zoccai

C.so Garibaldi 45

La grande svolta per il negozio di Thiene è arrivata proprio con Lelio, una storia personale tribolata, soprattutto per quegli otto anni vissuti nell’inferno di Russia, ma un carattere indomito e intuizioni geniali. La saggezza di chi è stato provato dall’esistenza e la libertà ritrovata, l’hanno portato a vivere con particolare slancio il lavoro: in particolare il negozio, di corso Garibaldi 45, a cui ha saputo dare una sua particolare impronta.

Nadia Zoccai

Oggi

Da sempre Zoccai è sinonimo di gioielli che si distinguono, per eleganza e raffinatezza, per quel carattere esclusivo espressione di chi conosce l’arte della gioielleria al punto da creare un proprio stile che si riconosce prima ancora di vedere il marchio. Oggi è Nadia a occuparsi del negozio di Thiene. Uno scrigno che custodisce tanti oggetti del desiderio, dove ha saputo mantenere l’impronta data dal padre e, oggi come allora, riesce a stupire i propri clienti, con linee che si rinnovano, ogni anno, oppure con gioielli esclusivi. Un’emozione che prende forma e diventa immortale.